Sono molto contenta della mia istruttrice Tarja. Non solo e' una persona di grande esperienza, ma e' anche molto brava a spiegare, ma soprattutto non interviene mai durante il volo e mi fa capire sempre senza dirmi che ho sbagliato. Mi da' dei consigli che mi fanno capire quando sto sbagliando e mi permette di correggere autonomamente. Beh per ora si vede che non ho ancora fatto nulla di pericoloso :)
Oggi siamo andate a volare sopra le paludi degli Everglades, in prossimita' di stradine di servizio, argini artificiali dove comunque eventualmente c'e' un piccolo sterrato dove atterrare. Si perche' non ci si muove mai senza guardarsi attorno continuamente per capire dove atterrare in caso di emergenza. D'altro canto il motore e' uno solo e in caso di avaria si rimane un po' per aria, ma ad un certo punto si deve scendere di quota e nelle paludi di terra per atterrare non ce n'e'. E comunque non e' saggio ritrovarsi in mezzo agli Everglades. E' incredibile come la Florida sia tutta una palude qua vicino a Fort Lauderdale fino alla costa Ovest.
Da questa mappa di Google Maps si vede dove e' situato il mio aeroporto "A", mentre la zona verde scuro a ovest della highway 869 segna l'inizio della palude e della zona dove mi esercito volando ogni giorno.
E' qui che oggi ho iniziato a simulare atterraggi di emergenza con avaria motore. Quando si mette l'aereo in assetto di best glide, a 68 nodi, l'aereo inizia a planare e sembra che possa volare per sempre. E' rassicurante sapere che si possa rimanere cosi' tanto tempo anche senza motore. Ogni tanto, durante la simulazione, si rimette in azione il motore per non farlo raffreddare troppo; altrimenti si' che poi si spegne per davvero :)
Oggi una giornata di puro divertimento.tra piantate motore, S-Turns e esercizi con la visione parzialmente bloccata. Il volo "under the hood" serve per potersi assicurare che lo studente sappia come cavarsela in condizioni di mancanza di riferimenti con il terreno; gli si insegna a volare con un paio di occhiali che gli permettono di vedere solo gli strumenti ma non fuori dall'aereo. In questo modo lo studente comprende come muoversi nello spazio senza guardare cosa succede fuori e senza riferimenti dell'orizzonte. E' una sensazione che solitamente da' un po' fastidio, ma io per qualche ragione amo il volo strumentale e non vedevo l'ora di provare e quindi mi sono divertita moltissimo a seguire l'orizzonte artificiale e a portare l'aereo credendo solo agli strumenti. Ogni movimento diventa piu' preciso, piu' attento. E' un attimo perdere il controllo e trovarsi sottosopra.
Infatti questa e' la parte bella. L'istruttrice mi faceva tenere gli occhi chiusi, muovere un po' la testa per perdere l'orientamento, faceva due o tre virate da farti confondere tutto e poi mi metteva l'aereo in un assetto pericoloso: o in picchiata o in stallo con il muso verso l'alto. Il mio compito era di aprire gli occhi, guardare gli strumenti e capire cosa stava succedendo per riportare l'aereo con le ali dritte sull'orizzonte e con il motore a regime. Saro' strana ma mi sono divertita molto ;-)
Dopo le unusual maneuvers siamo passate ad un po' di istruzioni su come si usa l'autopilota e siamo tornate verso l'aeroporto con me sempre che pilotavo senza riferimenti visivi.
Arrivate all'aeroporto, la solita madness per l'atterraggio. Decine di aerei che arrivavano tutti assieme: piccolini come me, citations, piaggio, di tutto di piu'.
Io ero numero due in sequenza dietro ad un altro studente con un piccolo Cessna. Avevo appena ricevuto la clearance per l'atterragio, in finale runway 08, quando a 280 piedi mi chiama e mi dice di cambiare pista. Cessna 6059R sidestep to runway 13. Il piccolo Cessna era ancora sulla pista ed io ero vicina, troppo vicina.
Per uno studente una grande prova una manovra del genere, ho dovuto ridare motore immediatamente senza pensare, tenere il muso basso per non fare stallare l'aereo e virare verso l'altra pista. Alla fine sono atterrata anche bene, ma ormai credo di averlo messo da parte l'atterraggio :-)
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